Il Chimos è un liquore tradizionale che ho imparato ad amare negli anni. Non tutti lo conoscono, nemmeno in Messico, perché è un prodotto molto di nicchia, diffuso solo in alcune zone del paese. E in ogni zona è diverso, il che lo rende ancora più affascinante ai miei occhi e mi ha permesso di sperimentare mille versioni prima di trovare la ricetta che mi soddisfacesse appieno. Oggi ne sono talmente orgoglioso che, anche se cambio il mio menù personalizzato ogni mese, il Chimos e i cocktail a base di Chimos sono sempre presenti!
In questo articolo ovviamente non ti dirò la mia ricetta, quella è segretissima e tale resterà finché sarò in vita. Ti darò però alcune informazioni su come nasce questo liquore e sulla sua composizione.
Ingrediente fondamentale: l’acquavite
L’ingrediente fondamentale del Chimos, qualsiasi sia la variante e la ricetta, è senza dubbio l’acquavite. Questo vi fa capire subito che si tratta di un liquore particolarmente impegnativo dal punto di vista della gradazione alcolica. L’acquavite deve essere arrivata in Messico diversi anni fa, quando io ancora non ero nemmeno nell’immaginazione dei miei genitori. Questo liquore nasce dal distillato di mosto, ovvero il succo o le vinacce fermentate: gli acini devono essere pigiati e poi si passa alla fermentazione e alla distillazione del succo d’uva fermentato con bucce e vinaccioli. Questo processo avviene all’interno di piccole barrique di legno pregiate oppure in vasche di acciaio a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. Prima di imbottigliarla, l’acquavite viene diluita con acqua e poi sottoposta a filtraggio.
A differenza della grappa, l’acquavite non deve essere necessariamente prodotta in Italia. Si tratta infatti di un distillato generico, una via di mezzo tra brandy e grappa. Il suo sapore è particolarmente aromatico e liquoroso, fruttato e raffinato ma anche intenso. Per queste sue caratteristiche si presta molto bene ad essere utilizzata per la preparazione del mio Chimos.
Dopo aver cercato a lungo, ho cominciato a produrre io stesso l’acquavite per il mio Chimos. E sono molto, molto orgoglioso del risultato!
La combinazione con le mandorle
Io amo le mandorle, in tutte le loro sfumature. Mandorle al naturale, latte di mandorle, farina di mandorle, le userei in ogni cocktail e anche in cucina. Per questo sono naturalmente un ingrediente del mio Chimos. Le mandorle che utilizzo sono rigorosamente amare perché solo questa varietà permette di esprimere tutte le sfumature di questo delizioso frutto della natura. Lascio le mandorle amare in infusione nell’acquavite in modo che possano sprigionare il loro aroma e profumo, regalando delicatezza ad un distillato di per sé molto forte e intenso.
Insomma, non vi sto qui a raccontare quanto la combinazione sia sorprendente per il palato.
Io amo sorseggiare il Chimos in purezza, senza aggiunte di altri ingredienti se non una fettina di limone appena tagliato, ma non tutti lo apprezzano. Mi sto dedicando alla creazione di cocktail a base di Chimos ma ancora non sono così soddisfatto del risultato da averli messi nel mio menù. Però è questione di poco tempo, pazientate! L’unica cosa che mi sento di sconsigliarvi vivamente è bere il Chimos in un solo sorso, come uno shot: non riuscireste ad assaporarne tutte le sfumature.
Per il resto, via libera alle degustazioni!